L'Aspromonte costituisce l’ultimo tratto delle “Alpi Calabresi”, termine con il quale i geologi indicano il complesso montuoso formato dalla Sila, dalle Serre e dall’Aspromonte, per evidenziare il fatto che queste montagne, formate da rocce cristalline - principalmente graniti - hanno un’origine ed una geologia diverse dall’Appennino vero e proprio, che invece è di origine sedimentaria a predominanza calcarea e termina a sud con il Pollino e l’Orsomarso.
Esso si presenta come un’enorme piramide di roccia che, abbracciata da due mari - Jonio e Tirreno - s’inerpica fino ai 1955 m di Montalto, la sua cima più alta: un perfetto belvedere naturale da cui si può ammirare in tutta la sua bellezza lo Stretto di Messina.
Nella sua parte più alta il massiccio si presenta come un complesso di altipiani, mentre i pendii scendono verso il mare talora con giganteschi terrazzi - detti piani o campi - talaltra con strette e suggestive vallate, animate da torrenti dal corso impetuoso che, durante il tragitto, raccolgono l'acqua di affascinanti cascate (Forgiarelle, Maesano, …).
I torrenti dell’Aspromonte, le “fiumare”, si presentano con ampi letti di detriti, secchi per quasi tutto l’anno, ma che con le piogge invernali vengono inondati improvvisamente dall’acqua. Lungo il corso di una di queste, la fiumara Bonamico, una gigantesca frana ha dato origine al lago Costantino, unico lago di sbarramento italiano ad avere una origine recentissima: 31 dicembre 1972.
Tipica dell’Aspromonte è la presenza delle “pietre”, grandi conglomerati rocciosi modellati dal vento e l’acqua hanno dato forme particolari che hanno fatto meritare loro nomi particolari: la Pietra di Febo, la Pietra Castello, le guglie delle Torri (Dolomiti) di Canolo, le Rocche di San Pietro, le Rocce degli Smalidetti, la Pietra Cappa, la Pietra Lunga, la Pietra Castello, la Rocca del Drago.
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